Onorevoli Colleghi! - Una recente indagine promossa da Unioncamere ha stabilito che il 95 per cento delle imprese italiane, di piccole e medie dimensioni, che hanno meno margini per finanziarsi e minore capitalizzazione, stenta a proseguire l'attività a causa dell'attuale politica fiscale divenuta ormai intollerabile, molto più che in passato. Nel secondo trimestre dell'anno in corso, hanno cessato di esistere ben 76.000 piccole aziende (un dato allarmante, il più alto dall'anno 2002), a testimonianza che l'elevata pressione fiscale, unitamente a un sistema burocratico costoso, complicato e spesso ingestibile, hanno scoraggiato tanti imprenditori, soprattutto del Mezzogiorno, dal proseguire la propria attività aziendale, commerciale o artigianale. Inoltre le scelte di politica economica e, come rilevato, anche fiscale, introdotte recentemente, hanno ulteriormente penalizzato il segmento dell'impresa italiana, proprio quella costituita in piccole e medie dimensioni, che rappresenta oltre il 95 per cento delle aziende del nostro Paese, la cui esistenza si basa principalmente sulla creatività, che contemporaneamente, si sente indifesa e finanziariamente debole e che, vale la pena di ribadire, comprende quelle imprese che hanno, con grandi difficoltà, prodotto ricchezza e maggiore qualità della vita nel nostro Paese.

 

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      La presente proposta di legge, sull'esempio di alcune misure recentemente approvate dal Governo tedesco, interviene proprio con l'intento di invertire lo scenario negativo esposto (sia economico-finanziario che fiscale), in cui attualmente si trova il nostro Paese, attraverso una serie di misure volte a snellire radicalmente le procedure amministrative e legali per costituire le società a responsabilità limitata, con l'obiettivo di incoraggiare lo spirito imprenditoriale dei giovani e introducendo nuove norme volte ad accelerare la costituzione e, quindi, l'inizio dell'attività imprenditoriale, così come previsto dai princìpi generali stabiliti dall'articolo 1. Non si tratta di una nuova struttura giuridica, ma piuttosto della possibilità di costituire una società a responsabilità limitata, senza bisogno di disporre di un capitale minimo. Se fino ad oggi, per dare vita ad una società a responsabilità limitata, la cui disciplina è simile a quella delle società per azioni, è necessario un capitale sociale minimo di 10.000 euro, nonché una serie di adempimenti quali la stipula del contratto, il controllo notarile, il versamento di almeno il 25 per cento dei conferimenti in denaro presso un istituto di credito e della totalità dei conferimenti in beni nonché l'iscrizione entro venti giorni al registro delle imprese a cura del notaio, con l'introduzione delle norme previste dall'articolo 2 della presente proposta di legge, i neo-imprenditori potranno intraprendere la nuova attività dopo aver depositato 1 euro (somma che deve essere aumentata, entro tre anni, a 5.000 euro, a condizione che il bilancio lo consenta, e con una proroga, in caso di pareggio o di mancato raggiungimento di utili d'esercizio, di ulteriori tre anni) e aver sottoscritto un documento prestampato fornito dal notaio, senza dover attendere il permesso formale o la registrazione dell'avvenuta costituzione presso il registro delle imprese della competete camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
      Inoltre, contemporaneamente, la presente proposta di legge prevede che l'iscrizione delle società a responsabilità limitata nel registro delle imprese, presso la competente camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, sia effettuata tramite autocertificazione unitamente al documento prestampato fornito dal notaio; l'autocertificazione autorizza, pertanto, l'imprenditore a iniziare immediatamente l'attività d'impresa.
      Entro sessanta giorni dall'inizio dell'attività d'impresa, la competente camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura effettua i necessari controlli al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni rese nell'autocertificazione; nel caso in cui siano ravvisate delle irregolarità nelle dichiarazioni rese nell'autocertificazione, la stessa camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura può sospendere l'esercizio dell'attività d'impresa, in attesa dell'avvenuta regolarizzazione delle medesime dichiarazioni.
      L'articolo 3 della presente proposta di legge stabilisce, inoltre, che l'imposta sul reddito complessivo netto dell'impresa, attualmente avente un'aliquota pari al 33 per cento, sia ridotta di dieci punti in percentuale. Tale abbattimento risulta quanto mai necessario in quanto il carico fiscale, in particolare per le società a responsabilità limitata, il cui segmento è costituito principalmente proprio dalle piccole e medie imprese, ha registrato, specie nell'ultimo anno, un livello di imposizione fiscale assolutamente esorbitante.
      Secondo l'Ufficio statistico della Comunità europea dell'Eurostat, l'Italia è al secondo posto dei Paesi europei con l'aliquota più alta nella tassazione alle imprese, pari al 37,3 per cento, contro una media della «zona euro» del 28,5 per cento. Anche il recente rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ha confermato come la tassazione sul lavoro sia troppo alta in Italia e che a fronte delle imposte che le imprese versano all'erario
 

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sono corrisposti servizi inefficienti e carenti, rendendo il «sistema Italia» scarsamente competitivo rispetto al resto dei Paesi europei più avanzati.
      Pertanto un abbattimento netto e immediato di dieci punti sulla tassazione, così come previsto dalla presente proposta di legge, in favore del sistema produttivo e di quelle imprese costituite sotto forma di società a responsabilità limitata, provocherebbe certamente uno «shock» positivo per l'intera economia nazionale e, conseguentemente, per lo sviluppo e la competitività del «sistema Paese».
      L'articolo 4 prevede la reintroduzione dell'istituto della programmazione fiscale, il cui gettito erariale si rende necessario al fine dell'utilizzo delle norme di copertura finanziaria, derivanti dalla riduzione dell'aliquota dell'imposta sul reddito delle società (IRES) prevista dall'articolo 4 della presente proposta di legge.
      Infine, con l'articolo 5 sono dettate le norme necessarie per la copertura finanziaria della legge.
      In definitiva, con la presente proposta di legge si intende modernizzare il sistema delle società a responsabilità limitata, proprio per fornire alle imprese degli strumenti normativi volti a semplificare la costituzione societaria, rendendola più snella e immediata, consentendo alle stesse imprese di attuare in modo rapido i propri progetti imprenditoriali, accelerando i tempi per la registrazione ed eliminando quelle lungaggini burocratiche che rallentano l'inizio dell'attività imprenditoriale e che, attualmente, creano un'evidente sfiducia, specie tra i giovani che vorrebbero intraprendere la professione d'imprenditore.
 

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